Storia di Sifnos
Scopri la storia di Sifnos prima di Cristo
Uno sguardo al passato dell’isola e alla civiltà cicladica
Era neolitica
Secondo la leggenda, “Sifnos” era il nome del figlio dell’eroe attico Sounios, e l’isola prese il nome da lui. Secondo un’altra versione, il nome Sifnos deriva dall’aggettivo “sifnos”, che significa “vuoto”, a causa delle numerose gallerie minerarie sotterranee presenti nel sottosuolo. L’isola è anche menzionata con i nomi: “Akis”, “Meropi”, “Sifanos”, “Sifana” o “Sifado”.
La maggior parte degli storici afferma che Sifnos fu abitata prima dai Pelasgi e poi da Fenici, Cari e Lelegi. Secondo la leggenda, questi abitanti furono scacciati dal re di Creta Minosse, che nominò i suoi figli governatori delle Cicladi. Si parla anche della città di “Minoa” e della sorgente omonima. All’epoca, l’Egeo era abitato da una tribù chiamata Proelleni o Egei, che successivamente si mescolarono con i Cretesi e gli Achei.
I più antichi segni di insediamenti nelle Cicladi risalgono alla fine del V millennio a.C. Durante l’era neolitica, nell’Egeo si sviluppò uno dei più antichi insediamenti d’Europa. Fattori importanti che contribuirono alla creazione dei primi insediamenti cicladici furono la posizione geostrategica e il clima mite.
Età del rame
Al progresso neolitico seguì la prima età del rame. Durante questo periodo si sviluppò nelle Cicladi una civiltà particolare, parallela a quella protoelladica e alla protominia di Creta: la civiltà protocicladica, studiata dal grande archeologo greco Christos Tsountas nel 1898 e 1899. Gli scavi condotti in quasi tutte le isole cicladiche portarono alla luce piccoli insediamenti costieri.
A Sifnos, Tsountas scoprì tombe e fondazioni di insediamenti nelle località di Akrotiri a Platis Gialos, Vathi e Froudi di Kalamitsi. Queste tombe risalgono alla seconda metà del III millennio a.C. In particolare, il cimitero preistorico di Platys Gialos, studiato per la prima volta da Polak nel 1896, offrì preziose informazioni sui riti funebri e sulle tipologie di tombe dell’epoca.
I reperti archeologici permisero di comprendere le condizioni economiche dell’isola in quell’epoca, confermando un’attività mineraria molto sviluppata, in particolare per l’estrazione di argento e piombo. Tracce di queste attività sono state trovate ad Agios Sostis, Agios Silvestros e Xero Xilo. Le più recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che Sifnos fu la principale fonte di minerali dell’Egeo durante la prima età del rame.
Civiltà cicladica media
Durante il periodo della civiltà cicladica media, si sviluppò un insediamento a Kastro, come dimostrano i ritrovamenti ceramici.
La supremazia navale di Minosse nell’Egeo influenzò le Cicladi. Lo storico Tucidide menziona la creazione di colonie cretesi, e per Sifnos, Stefano Bizantino cita la città chiamata “Minoa”. Gli scavi di Filipaki hanno dimostrato che in questa zona esisteva un piccolo insediamento nel III millennio a.C.
Civiltà micenea
Gli Achei si diffusero in tutto l’Egeo all’inizio del II millennio a.C. Fino alla fine del XIII secolo a.C., la civiltà micenea divenne la nuova potenza del Mediterraneo orientale. Reperti micenei sono stati scoperti in varie zone di Sifnos, in particolare a Froudi di Kalamitsi, alla cittadella di Agios Andreas e sul monte Agios Nikitas.
I coloni ionici giunsero a Sifnos intorno al 1130-1120 a.C. Con il loro arrivo iniziò una nuova fase di sviluppo, caratterizzata dal bisogno di sicurezza e stabilità per gli abitanti.
VI secolo a.C.
In questo periodo, secondo Erodoto, viene fondata l’antica capitale di Sifnos, l’“asty” (=città), al centro del lato orientale dell’isola, nell’attuale Kastro. La città iniziò a espandersi e dal VI secolo a.C. fu circondata da mura. Gli scavi della Scuola Archeologica Britannica (1934–1938) portarono alla luce resti di abitazioni e tombe risalenti all’VIII secolo a.C., confermando la continuità dell’abitato.
Nel VI secolo a.C. il tempio in pietra fu ricostruito in marmo e la città si abbellì con nuove case, edifici pubblici, acquedotti e santuari. Le tombe rinvenute fuori dalle mura mostrano un uso continuo dal VII secolo a.C. fino all’epoca romana.
A Sifnos si veneravano Apollo Enargos, Artemide Ekvatiria, Zeus Epivimios, Dioniso, Pan, Atena e le Ninfe. Le principali attività degli abitanti erano agricoltura, allevamento, ceramica e metallurgia.
Il VI secolo a.C. fu un periodo di grande prosperità. Erodoto scrive che gli abitanti di Sifnos erano i più ricchi delle isole, grazie alle miniere d’oro e d’argento.
Ancora oggi a Sifnos si contano 55 torri e postazioni di osservazione risalenti dal VI al III secolo a.C.
Il Tesoro dei Sifni
Un simbolo della ricchezza di Sifnos è la coniazione della propria moneta intorno al 600 a.C., dopo Egina e prima di Atene e Corinto. L’opera più famosa dell’architettura sifnia è il “Tesoro dei Sifni” a Delfi, dedicato al dio Apollo. Costruito nel 525 a.C. con il decimo dei profitti delle miniere d’oro, era un edificio ionico decorato con due cariatidi e un fregio scolpito di 29,63 m. Alcune delle sculture originali si trovano oggi al museo di Delfi.
Decadenza
Nel 524 a.C. alcuni esuli di Samo, oppositori del tiranno Policrate, chiesero ai sifnioti aiuto economico di 10 talenti. Al loro rifiuto, i Sami invasero l’isola e la saccheggiarono, ottenendo 100 talenti. Da questo evento iniziò la decadenza di Sifnos.
Nel 480 a.C., durante la battaglia navale di Salamina, i sifnioti parteciparono con una nave a 50 remi e 88 uomini; nel 479 a.C., a Platea, inviarono una forza di fanteria leggera. Dopo la vittoria, offrirono un tripode d’oro ad Apollo Pizio a Delfi, con incisi i nomi delle città partecipanti, tra cui Sifnos.
Nel 415 a.C. Sifnos prese parte alla spedizione ateniese contro la Sicilia. Nel 411 a.C. Pisandro impose l’oligarchia sull’isola, instaurando un governo filo-spartano e pesanti tasse. Grazie alla sua posizione strategica, Sifnos fu spesso luogo di incontri e negoziati. Nel 334 e 333 a.C. la flotta persiana fece tappa qui durante le campagne di Alessandro Magno.
Nel 162 a.C. i Cretesi attaccarono la città di Sifnos, causando danni e saccheggi. In seguito, l’isola entrò a far parte della “Provincia delle Isole” dell’Impero Romano d’Oriente nel 324 d.C.